Psoriasi psicosomatica: c’è un collegamento tra psoriasi e psiche?
In questo articolo valuteremo se la psoriasi possa essere considerata come patologia psicosomatica. Se, cioè, possa essere influenzata da stati emotivi e non solo da fattori organici.
La psicosomatica
La psicosomatica è una disciplina che si colloca a metà strada tra la medicina e la psicologia. Studia le relazioni tra mente e corpo, ossia ricerca se ci sia un legame tra un disturbo somatico e una sua possibile causa di natura psicologica.
È stato dimostrato da diversi studi che stress ed emozioni dolorose e sgradevoli incidano negativamente sul sistema immunitario, pregiudicando il funzionamento di alcune cellule.
Infatti, persone che vivono lunghi periodi di malessere emotivo hanno più probabilità di sviluppare malattie autoimmuni o patologie come emicranie, ulcere, disturbi gastrointestinali o affezioni della pelle.
Mente e corpo non sono due mondi distinti ma si influenzano reciprocamente. Il benessere della mente influenza direttamente il benessere del corpo e viceversa.
È stato, infatti, abbandonato il vecchio concetto di malattia vista come effetto di una causa. Ad oggi si adotta una visione multifattoriale, nella quale ogni patologia è da considerarsi come conseguenza di molteplici fattori tra cui quello psicologico.
Quindi, la componente psicologica può rendere possibile l’insorgenza di una patologia come anche può favorirne la guarigione.
Non si può, dunque, ignorare il fatto che a contribuire allo sviluppo di una patologia ci possano essere ragioni di carattere psicologico e sociale. Ciò vuol dire che non può essere curata e guarita meramente con medici, esami clinici e farmaci.
Possiamo concludere dicendo che le malattie psicosomatiche danno espressione diretta del disagio psicologico attraverso il corpo.
Psoriasi malattia psicosomatica
Abbiamo detto che i sintomi psicosomatici si esprimono attraverso il corpo e che situazioni di malessere o stress cronico aumentano il rischio di malattie infiammatorie croniche, neurodegenerative e autoimmuni.
Il processo di somatizzazione trasforma i sintomi psichici o i disagi emotivi in sintomi corporei.
La letteratura conferma che lo stress giochi un ruolo fondamentale nell’insorgenza, nel mantenimento e nell’esacerbazione dei sintomi della psoriasi.
Sappiamo che la psoriasi è una patologia della pelle ad andamento cronico o recidivante. La sua insorgenza o il suo peggioramento dipendono da vari fattori che possono essere genetici o ambientali, come, ad esempio, traumi o stress psicologici ed emotivi.
Quindi possiamo parlare di psoriasi psicosomatica.
Psoriasi psicologia e pelle
La pelle è l’organo più esteso e più visibile del nostro corpo. È la parte del corpo attraverso la quale si esprimono le emozioni.
Per questo motivo, molti sintomi dovuti a scompensi emotivi trovano nella pelle il luogo in cui manifestarsi. Se ci imbarazziamo diventa rossa, se abbiamo paura diventa bianca, se siamo agitati sudiamo.
La pelle è anche la sede di malattie come, ad esempio, eritemi, edemi, eczemi, vitiligine e psoriasi. Sono solo alcune patologie della pelle che possono leggersi anche in chiave psicosomatica.
Abbiamo detto che la pelle è il mezzo attraverso cui si esprimono le emozioni. Se una persona si nega di prendere coscienza e di vivere tali emozioni, queste troveranno sfogo nella pelle. Ciò porterà al manifestarsi di patologie dermatologiche quali, appunto, la psoriasi.
Psoriasi significato psicosomatico: qual è?
La psoriasi simboleggia una corazza che la persona frappone tra se stessa e il mondo esterno.
Possiamo vedere un contrasto tra la parte bianca di pelle ispessita e il rosso sottostante che brucia e prude. Metaforicamente possiamo leggere questo fenomeno come il tentativo di iperproteggersi formando una corazza che, al contempo, copre il rossore sottostante. Il rossore rappresenta le emozioni represse e le scaglie bianche, invece, il tentativo di rinnovarsi, di “cambiare pelle”.
Lo psicoanalista Didier Anzieu afferma che la desquamazione corrisponda a un desiderio di cambiare (“muta dell’Io-pelle”) che però non si riesce mai a completare del tutto. Bisogna anche ricordare che il rinnovamento della pelle, che normalmente avviene nell’arco di circa un mese, nel caso della psoriasi dura solo alcuni giorni.
Questa contrapposizione tra parte bianca e parte rossa possiamo interpretarla psicosomaticamente come la voglia di rinnovamento che la persona ha e la paura di perdere le proprie certezze.
Secondo alcuni esperti, poi, la psoriasi sarebbe la manifestazione sul corpo di una ferita emotiva. Cioè, la patologia maschererebbe la voglia di essere amati e apprezzati e il contemporaneo blocco a vivere queste emozioni per la paura di soffrire.
Tratti caratteristici dei soggetti affetti da psoriasi psicosomatica
Gli individui colpiti da questa patologia hanno, in genere, alcune caratteristiche in comune:
- sembrano socievoli ma, in realtà, non si mettono in gioco fino in fondo nelle relazioni
- sono fragili nei rapporti affettivi
- non riescono a esprimere le loro emozioni in maniera chiara e diretta
- si professano indipendenti ma in realtà vogliono solo evitare di entrare in relazione con l’altro
- sono molto vulnerabili ed eccessivamente sensibili
- spesso soffrono di altre patologie come coliti o cefalee
- hanno problematiche con la propria identità. Infatti, possiamo trovare nella psoriasi una similitudine con la voglia e il tentativo di cambiare pelle
- preferiscono mantenere le relazioni superficiali
- vivono un’atmosfera depressiva in famiglia
- sembrano persone aperte ma, invero, faticano a mostrare i propri sentimenti e a manifestare le proprie emozioni
Inoltre, le persone che hanno vissuto traumi in età adolescenziale corrono di più il rischio che la psoriasi si manifesti perché è stato bloccato lo sviluppo delle capacità emotive.
In sintesi, le persone affette da psoriasi psicosomatica esprimono un malessere nascosto. La psoriasi, come le altre patologie cutanee, è espressione dei conflitti emotivi e della difficoltà di manifestare e condividere le proprie emozioni e sensazioni tenendole latenti perché ritenute dalla persona negative. I soggetti che soffrono di questo disturbo, dunque, hanno difficoltà relazionali e vivono conflitti legati al rifiuto o all’accettazione di se stessi e degli altri.
La cura
Come curare la psoriasi psicosomatica?
Alla luce di quanto detto finora, un intervento che miri solo all’eliminazione del sintomo è inappropriato.
È, invece, consigliabile un intervento multidisciplinare e graduale. Deve essere un’attività basata sull’assertività, sulla capacità di far sentire la propria voce e sul seguire le sensazioni a pelle. Questo lavoro deve essere svolto attraverso una rieducazione emotiva e una verbalizzazione emozionale.
Ovviamente, questo percorso deve essere affiancato anche da cure dermatologiche.
In sintesi, la persona affetta da psoriasi psicosomatica, oltre alle cure dermatologiche standard, dovrà seguire un percorso psicologico che la porti a cambiare il modo di relazionarsi con gli altri (in modo da costruire rapporti basati sulla fiducia smettendo di porre in essere solo relazioni superficiali) e a comunicare in maniera chiara e diretta le proprie emozioni e sensazioni (invece di soffocarle e non esprimerle).
Oltre a questo, è raccomandato svolgere anche un’attività fisica regolare per alleviare lo stress e la meditazione, che aiuta a controllare i fastidi e l’ansia.
Ecco concluso il nostro articolo “Psoriasi psicosomatica”. Per avere ulteriori informazioni o per prenotare un consulto, non esitare a contattare i nostri medici professionisti del settore.